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Di voce la mattina morta

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                          Felice bufera

                          Ragione

                          Esistenza

                          E(s)senza

                          ombrosa dimora

                          rete vana

                          Della mia p(i)ena

                          Insana

                          Essenza

 

Di voce la mattina è morta

appare di fuga vermiglia

e uguale a prima ma 

                          grigia

rifluendo scampa la bufera.

 

singolare imminente perduta

              quiete

d'anima ripopolava le mie calze

e rose quelle gialle di colore

                                 spente

di poco l'assolo canto andava:

 

dietro a un fumo di finestra

tinge il cielo l'attesa

tente, intende, sottende

         cedi pianto lento

                ai tuoi polmoni

(che sono sola sui miei versi)

 

scarti miele al fuoco tiepido

                               di sera

mentre ti prendo

                        in affitto un sogno

                        e lo cancello

appena             con le dita stanche.

 

  cristina bizzarri - 04/02/2013 21:49:00 [ leggi altri commenti di cristina bizzarri » ]

Va sfumando sempre più il lamento dove però tu sei vita! Intriga, poi acquieta ma sempre con la tua intensa intelligenza.













 Ter - 17/01/2013 12:35:00 [ leggi altri commenti di Ter » ]

grazie Ferdinando. felice del tuo apprezzamento

 Ferdinando Giordano - 17/01/2013 11:03:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Giordano » ]

bella, bella di suo e bella da fuori, come fa per entrare.

 Teresa Milioto - 16/01/2013 14:56:00 [ leggi altri commenti di Teresa Milioto » ]

Nando, free or die(d) sono contenta che tu l’abbia letto. È un gioco ogni tanto il mio poetare, quando mi riesce mi ravviva la giornata :-)

Cristiana, commento graditissimo
un caro saluto

 Cristiana Fischer - 16/01/2013 10:17:00 [ leggi altri commenti di Cristiana Fischer » ]

che bella, rarefatta, aerea, lenta e con impossibili legami, che si disfanno appena si formano

 Ferdinando Battaglia - 15/01/2013 23:35:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Una poesia motlo bella, anche questa da leggere per comprenderla bene; sembra un canto dolente, già dall’acrostico iniziale (se ho mutuato da web la corretta traduzione "liberi o morti")si riceve il "La" interpetativo. La fatica di vivere nelle gabbie del quotidiano(?).

Ciao Teresa
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